Archivio per luglio 17th, 2009
A RaiSport lavora una quantità imbarazzante di gente scarsa e iper-sindacalizzata, logico frutto di varie tornate di raccomandazioni, ma si cacciano le poche persone capaci e senza paracadute. Al direttore Massimo De Luca non verrà rinnovato il contratto triennale, senza un vero perché (ascolti, scelte editoriali, cose del genere), così come non c’era un vero (nel senso di raccontabile pubblicamente) perchè nell’avvicendarsi dei telecronisti della Nazionale nel dopo-Pizzul. Sarà sostituito da Eugenio De Paoli, che ha il pregio di venire dallo sport, ma negli ultimi giorni si erano sentite candidature ed autocandidature agghiaccianti: un festival di sconosciuti che nemmeno a Castrocaro, spesso senza esperienze televisive. Gente che verrà riciclata altrove a fare danni, magari confondendo digitale terrestre con satellite (è successo nel recente Europeo femminile di basket…), solo perchè ha la tessera di un partito o di una delle settecento associazioni politiche e religiose a cui ci si iscrive con lo spirito del circolo del golf (”Bisogna conoscere gente, che poi ti può essere utile”, l’insegnamento della brava mamma italiana). Si ha la sensazione che nel giornalismo, così come nello spettacolo e in altri campi dove la bravura non è misurabile, conti non il valore delle persone ma solo chi le sceglie. Se l’ultima amante dell’ultimo portavoce conduce più programmi di Lorella Cuccarini una ragione c’è.
di Libeccio
Ci sono giornalisti economici che erano a libro paga di Raul Gardini (vil razza padana). Il principale di questi scrive ancora su un grande giornale nazionale, pontificando urbi et orbi. Soprattutto senza prenderci mai intermini di previsioni. Altri giornalisti sportivi, che prima di scrivere un pezzo chiamavano Lucianone e chiedevano la linea. Dettata. La stampa romana è sostanzialmente disattenta o perlomeno appennicata con chi specula sul titolo Roma nell’ambito della tragicomica vicenda Fioranelli? Nulla di strano visto che è successa la stessa cosa con Chinaglia e i bulgari per la Lazio, poi Soros e Tacopina, gli emiri arabi, i russi petrolieri, De Bustis e D’Alema. Forse ne dimentico qualcuno. Berlusconi ha creato un sistema di illegalità diffusa nella società, nella politica e nel calcio. Leggo sull’Espresso in edicola che un tipo poi fatto onorevole (tale Del Bue) ha portato dagli uffici Mediaset a quelli di una banca familiare (della famiglia Berlusconi), 78 miliardi di lire in contanti in tre mesi. Con le valigie? In scatole di cartone? Sottoforma di buste della spesa? Pare si trattasse della più importante operazione diriciclaggio di denaro sporco fatta in Italia in così poco tempo. E’ tutto negli atti della sentenza Mills. Trascuro di riferire il nome del Responsabile della Cultura del Casino delle libertà: mi pare si chiami Dell’Utri e sia stato condannato a 9 anni per associazione mafiosa. Ma veniamo alla quotazione Saras. Ineccepibile caro Stefano Olivari: parli della forbice tra valore reale e valore nominale al momento della quotazione. E’ prassi caro Stefano, normalissima prassi. Anzi i Moratti, da gran signori quali sono, si son tenuti bassi. Così come è prassi esaltare gli asset positivi e mitigare le poste negative. Vatti a studiare le quotazioni delle nuove società negli ultimi 5 anni della borsa di Milano perchè faresti delle scoperte fantastiche. Per non parlare di quelle degli ultimi dieci anni. Ti faccio un solo nome: Tiscali, oppure Banca Italease se vuoi. Studiale bene e poi fammi sapere. Aggiungo, caro Stefano, che molto ha fatto l’andamento del petrolio nel caso della Saras. Dal momento della quotazione è clamorosamente sceso trascinando al ribasso tutti i titoli del comparto. Studiare per credere. Potrei aggiungere decine e decine di vicende di inaudita gravità chemeriterebbero riflettori costanti e soprattutto sentenze (vicenda equity swap ed Exor-Fiat). Invece dell’oblio che la stampa nazionale riserva loro. Al confronto, la quotazione Saras è un nonnulla. Una domanda, Stefano: ma esiste ancora una stampa in Italia? La domanda è retorica…Poi se il top management Saras ha commesso abusi o agito illegalmente va perseguito in termini giudiziari e punito in modo esemplare, ma almeno dal punto di vista mediatico si dovrebbero rispettare le proporzioni.