Il metodo Zoppo

La storia di Giuseppe Zoppo, arrestato questa mattina dalla Guardia di finanza di Busto Arsizio, permette una volta tanto di dare nomi e cognomi a personaggi denunciati da calciatori sul lastrico ma quasi mai perseguiti e nemmeno messi alla berlina dal’immobile AIC (che pensa alle vacanze di Natale più di Oldoini e Neri Parenti messi insieme). Il presidente della Pro Patria (dal luglio 2008), che sta facendo benissimo in prima divisione, è accusato di bancarotta fraudolenta. E fin qua siamo a storie di ordinaria imprenditoria italiana, in un contesto culturale cialtrone che dimentica che Tanzi ha creato all’Italia danni finanziari pari a milioni di furti nelle case (poi in galera non ci sono né Tanzi nè i piccoli ladri, perchè siamo un paese giusto). In concreto Zoppo non ha pagato i calciatori né i debiti della società, dando il meglio di sè nell’ultimo trimestre dell’anno passato. Sottraendo, nel vero senso dell’espressione, denaro dalle casse sociali: abbonamenti, sponsor, incassi vari, addirittura conferimenti relativi all’acquisizione di quote del capitale. Inoltre Zoppo, che chi conosce la serie C sa non essere un caso isolato, si è esibito anche in fatturazioni farlocche, mancati versamenti di ritenute d’acconto e Iva ed altre cose che non siamo riusciti a seguire. Ci piace però ricordare l’intervista televisiva in cui solo qualche mese fa l’imprenditore campano parlava di un nuovo stadio di calcio a Busto Arsizio, da inserire in un’area di centri commerciali e di attività che facessero vivere la struttura tutta la settimana. Cose già sentite, da manager onestissimi.


  1. ceccotoccamiprova1

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  2. indiscreto2000

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