Grazie Juve (ma non per Diego)

di Stefano Olivari

Bisogna davvero ringraziare la Juve, che facendo i suoi interessi ha salvato anche quelli dei club medi. Non è che un hacker di Tuttosport si sia inserito nel sito (fosse così ci sarebbe anche qualche retroscena sul contratto di Diego), in realtà stavamo solo pensando alle ultime vicende di Lega dopo aver parlato stamattina con un dirigente peone (mai che noi si parli con la gente che conta, come fanno quelli del ‘cinque alto’ con uso gratuito della casa al mare) che più peone non si può, almeno in serie A. Questa volta sembra davvero che Antonio Matarrese a fine aprile prenda un metaforico calcio, con buona pace di Galliani che sognava un presidente debole in modo da permettere agli ‘esperti in materia televisiva’ (cioé lui stesso) di vendere a metà del prezzo potenziale il prodotto televisivo e comunque di non ricattare mai (come sarebbe corretto, nella mitica economia di mercato) i clienti che hanno il calcio di serie A come loro architrave. Oggi sul Corsport torna il nome di Maurizio Beretta, ex direttore generale di Confindustria e forse troppo annunciato per essere alla fine eletto. Una linea al momento prevalente vorrebbe invece in vetta un presidente fuori dai grandi giri, il Campedelli (meglio ancora Ruggeri junior) della situazione, con tutto il potere vero delegato al consiglio, mentre Galliani accetterebbe di buon grado la sconfitta politica se al vertice venisse eletta la fidata Rosella Sensi (con la Roma nelle mani di Unicredit, quindi Geronzi, quindi il Capo). Lo scenario peggiore è stato comunque scongiurato dalla Juve e da Zamparini (puntualmente bastonato dagli editorialisti di corte), mentre Moratti si è ampiamente disinteressato della vicenda a conferma di un nanismo politico che nel pre-Mancini (Roberto, non Amantino) ha procurato alla sua squadra più danni di Moggi e De Santis. Con i diritti televisivi che sono la principale entrata delle società, a lui va bene che ci sia chi li vende a metà prezzo (paragone con il mercato interno inglese): gli scudetti e gli stadi di proprietà, con edificabilità diffusa, addormentano le coscienze.

  1. credo anche io che alla fine in Lega non siederà un presidente con pieni poteri e con delega a risanare il calcio italiano. Si andrà avanti per inerzia sino a quando non ci sarà il crack di una grande squadra oppure il prodotto calcio non interesserà più i potentati economici italiani, cosa che non prevedo sia lunga a venire …

  2. la Lega Calcio con questa pantomima ha violato lo statuto e dovrebbe gia essere commissariata.A quanto leggo invece anche a Moratti piace Beretta, che frenerebbe l’egemonia Galliana sulle deleghe ai diritti tv.Dubito pero’ che alla fine, in tempi brevi, qualcuno possa riuscire a far pagare il calcio italiano come quello inglese, dove gli stadi sono sempre pieni, il calendario e’ blindato e lo spettacolo e’ praticamente assicurato ogni settimana.Beretta e’ l’ex braccio destro di Montezemolo… qualcuno crede chepossa andare contro gli interessi del re di arcore?

  3. Ciao Stefanoe pensare che qualche giorno fa girava pure il nome di Franco Carraro… mentre per il commissioner-manager stile major league, emh, non vedo sta gran voglia… se dovessi scommetere – azi, come stiamo a quote? – tra le ipotesi formulate me ne giocherei una comunque conservativa, dunque un nome “non sgradito” a Galliani, tipo appunto la Sensi. Nel caso non si riesca a trovare un intesa allora potrebbe essere davvero l’occasione del Campedelli della situazione (sarebbe ideale come immagine ma non credo sia particolarmente desideroso di accettare l’incarico), ma che secondo me eletto per essere poi scaricato in maniera funzionale da bruciare un volto nuovo, dimostrare che il nuovo ha fallito e dunque riprendere il controllo nel segno del passato.

  4. Direttore, Lei è uno sporco milanista anche se non ha il coraggio di dirlo… 😀




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